Wednesday, December 22, 2021

IT — LARRY ROMANOFF — Marchi americani preziosi — December 01, 2021


 


Marchi americani preziosi



Larry Romanoff, February 21, 2021

Tradotto da Elvia Politi per Saker Italia



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Il mondo non-occidentale ha bisogno di alcuni rifiuti ben riusciti ai “valori” americani, a cominciare da alcune icone americane.

 

Barbie e pornografia

 

Il primo di questi casi è il dato di fatto che la Barbie della Mattel è morta, almeno in Cina. “Dopo due anni di vita nel suo palazzo di Shanghai di 4.000 metri quadrati su sei piani, la Barbie della Mattel si sta trasferendo”. La casa dei sogni ha ufficialmente chiuso e, secondo gli analisti, la ragione è che la Barbie non ha avuto successo tra i clienti cinesi in questa grande città. Mattel ha speso moltissimo per aprire questo flagship store che ora ha chiuso i battenti. Finalmente. Si dice che i Cinesi amino salvare la faccia ma sentite cosa dice la Mattel: il costosissimo negozio di Barbie di Shanghai “serviva solo a portare il marchio Barbie in Cina. Ha avuto successo, quindi è il momento di andare avanti”. Giusto.

Per chi non lo sa, Barbie non è mai stata pensata per i bambini.

Barbie era un giocattolo sessuale di nome “Lilli” progettata in Svizzera negli anni ’50 e popolare soprattutto tra i single pervertiti d’Europa.

In quel periodo, una donna ebrea di nome Ruth Handler, che, insieme al marito, era la proprietaria dell’allora piccola azienda di giocattoli Mattel, era in vacanza in Germania: a quanto pare, si è innamorata di questa bambola, l’ha portata negli Stati Uniti, e ha cominciato a commercializzarla come un giocattolo “più maturo” per le bambine “che esplorano la femminilità”.


La maggior parte delle madri ne fu turbata e inorridita, soprattutto perché il corpo “maturo” di Barbie era essenzialmente al limite della pornografia ed era visto come un serio pericolo e potenzialmente dannoso per la psiche delle ragazze. Quest’idea è ancora molto presente in milioni di madri in tutto il mondo, che hanno bandito questa bambola dalle loro case.

Ma la Handler, essendo una commerciante, ha coinvolto degli psichiatri per capire come cambiare i valori delle madri americane al fine di commercializzare questa bambola. Il consiglio fu di spiegare alle madri di considerare Barbie come “uno strumento per insegnare alle loro figlie l’importanza dell’apparenza e della femminilità”. E l’importanza del sesso promiscuo come stile di vita. Proprio ciò che serve a una bambina di 3 anni per aiutarla a crescere e diventare una sana giovane donna, cioè una bambola di plastica con grandi tette e una macchina sportiva. Ho sempre odiato quella bambola.

 

Gli scadenti cristalli Swarovski

 

Un altro esercizio di grandissimo successo di cosmetica di un marchio è Swarovski, un’azienda ebreo-europea che ha iniziato come piccola attività di produzione di bigiotteria economica. E’ curioso che poi abbiano utilizzato la conoscenza sul vetro che avevano acquisito per realizzare un’eccellente ottica per binocoli e telescopi. Negli anni ’70 e ’80, i binocoli Swarovski erano molto noti per la loro alta qualità. L’ideazione e la commercializzazione della loro bigiotteria di “cristallo” è uno sviluppo relativamente recente.

Nel mondo delle vere pietre preziose, con “cristallo” si intende il quarzo naturale, cioè un minerale comune che naturalmente si forma con strutture cristalline e che, come molte pietre naturali, produce colori davvero belli. Nel cristallo naturale, gli atomi sono organizzati in una struttura altamente ordinata, che dà forma alla struttura cristallina che vediamo nei diamanti, negli zaffiri e nei fiocchi di neve. La maggior parte degli elementi non ha alcuna struttura, come la cera fusa, la plastica o il vetro.

I “cristalli” Swarovski, invece, non sono “cristalli”: non sono naturali, non sono pietre, non sono perle e non sono di certo pietre preziose. I cosiddetti cristalli Swarovski sono vetro. Semplice, banale, economico vetro.

Il vetro normale ha un basso indice di rifrazione, ma ad alcuni vetri viene aggiunto circa il 32% di piombo, che li rende pesanti e gli conferisce un alto indice di rifrazione tale da riflettere bene i colori e produrre un bell’effetto “arcobaleno”. I produttori lo chiamano spesso “cristallo di vetro” o solo “cristallo”, ma è solamente vetro e viene usato principalmente per economica bigiotteria e alcuni tipi di oggetti di vetro, laddove il peso suggerisce qualità e la luce produce un piacevole effetto colorato.

L’irritante mania che circonda Swarosvki e i suoi leggendari cristalli non è altro che marketing intelligente, grazie a cui le persone pagano somme ridicole per della bigiotteria esageratamente costosa e fragile fatta di vetro scadente. Al costo di molti prodotti Swarovski, si possono facilmente acquistare autentiche pietre semi-preziose.

La pubblicità di Swarovski ci dice che il nome dell’azienda è diventato sinonimo di autentico cristallo. Sì, ed è questo il problema, perché Swarovski ha pubblicizzato così tanto la sua bigiotteria in vetro come “cristallo” da portare molte persone a credere che stanno acquistando una sorta di pietra naturale e autentica.

 

Il Nescafé non è caffè

 

Ultimo ma non meno importante: le persone di tutto il mondo devono sapere che il Nescafé non è caffè. Non è niente, è meno di niente.

Il Nescafé è “caffè istantaneo”, cioè una miscela chimica liofilizzata pensata per Americani e altri che non hanno gusto.

Questi prodotti sono quasi sempre fatti con caffè di pessima qualità e di prezzo bassissimo (e che spesso dentro ha di tutto, dalla cicoria ai piselli secchi) e, come Starbucks, sono pieni di sostanze chimiche e aromi per mascherare il loro gusto sgradevole. In un sorprendente tributo al potere del marketing, il Nescafé in Cina o in Russia costa dieci volte di più rispetto ai supermercati occidentali.

Per me è proprio una tragedia personale che qualcuno in Cina possa aver sviluppato un gusto per questa roba orribile. Durante il Capodanno cinese, ho visto delle persone che in strada portavano delle confezioni regalo di Nescafé. Faccio fatica a pensare a un insulto più grande. In Occidente, il caffè istantaneo è merce economica e non desiderabile che ha più o meno lo stesso livello sociale di una scatola di fazzoletti o di una bomboletta di insetticida, un qualcosa che neanche una persona mentalmente disturbata può offrire come regalo. Secondo i miei amici in Cina e in Russia, o presentate ai vostri amici un vero caffè o comprategli qualcos’altro.

E, per la cronaca, Nescafé è un marchio delle Nestlé, cioè le stesse persone che vi portano l’esageratamente caro gelato Häagen-Dazs e causano la morte di milioni di bambini in Africa.



*****

Articolo di Larry Romanoff pubblicato su Pravda.ru l’1 dicembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per 
Saker Italia.


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